Il simbolo più evidente delle forze dell’Impero nel periodo della sua massima espansione è di certo il caccia monoposto TIE, utilizzato su vastissima scala e ovunque, dai più minuscoli presidi planetari alle imponenti navi Star Destroyer di classe Imperiale.

Una grande manovrabilità e una velocità spaziale superiore alla maggior parte delle astronavi sono le caratteristiche principali del TIE, facilmente riconoscibile per i pannelli esagonali laterali e per lo scafo sferico. La sua versatilità lo rende adatto sia all’intercettazione che a missioni di scorta, ricognizione, pattugliamento o appoggio agli attacchi al suolo.

Il primo modello denominato T.I.E., Twin Ionic Engine ovvero a motori ionici gemellati, venne progettato e costruito prima della caduta della Vecchia Repubblica presso la Republic Sienar Systems, divenuta in seguito Sienar Fleet Systems, o SFS, quando l’Impero ne prese il controllo per avviare la produzione in serie dei primi caccia, con lievi modifiche rispetto al prototipo originale.

Il particolare sistema motore di questi caccia utilizza gas ionizzati, introdotti in speciali acceleratori di microparticelle che li spingono ad una velocità prossima a quella della luce. La necessità di manutenzione sui motori ionici è alquanto ridotta rispetto ad altri, non avendo questi parti meccaniche in attrito né elevate temperature d’esercizio. L’emissione guidata delle particelle accelerate fornisce la spinta propulsiva, che può essere indirizzata in ogni direzione permettendo un’eccellente possibilità di manovra, mentre una notevole efficienza nello sfruttamento dell’inerzia fornita dalla propria massa consente al TIE di caricare a bordo una limitato carico di propellente, unendo le sue caratteristiche di leggerezza alla potenza dei motori per raggiungere un’elevata velocità. Dirigendo il getto di particelle il pilota esperto può eseguire incredibili manovre evasive od acrobatiche, ma alla facilità di virata si contrappone l’impossibilità di effettuare brusche decelerazioni, salvo rischiare gravi danni strutturali ai piloni di supporto. A differenza dei caccia dell’Alleanza Ribelle, i TIE non sono forniti di motore iperspaziale, essendo studiati per fare capo a grandi navi-appoggio o basi fisse. Inoltre l’ingombro del sistema di iperguida ne comprometterebbe la manovrabilità, ed evidentemente ne renderebbe assai meno economica la produzione su vasta scala. Per simili motivi nemmeno gli scudi deflettori sono previsti a bordo, il che nonostante scafo e pannelli siano corazzati rende il TIE estremamente vulnerabile agli attacchi laser. Alla grave lacuna dovrebbe sopperire una tattica basata sugli assalti in massa, spesso risolti con ingenti perdite, confidando sulla velocità onde colpire per primi e sulla capacità di evadere il fuoco avversario con rapide manovre.

I caccia TIE sono armati con due cannoni laser binati anteriori, montati nella cabina sferica. In origine l’alimentazione della batteria laser era in comune con quella dei motori, e ciò poteva comprometterne la piena efficienza in caso di fuoco prolungato. Un generatore separato per ovviare al problema ed incrementare gittata e potenza dei cannoni viene quindi introdotto nella successiva generazione di caccia, denominata TIE/In.

Nel periodo tra l’attivazione della prima Morte Nera, distrutta dall’Alleanza Ribelle nella battaglia di Yavin, e la conclusiva battaglia di Endor il progetto del caccia TIE si evolve in nuovi modelli, rinnovandosi ed adattandosi a nuove necessità d’impiego.

 

TIE/In

Misura 6,3 m. di lunghezza e ha 2 giorni standard di autonomia. Con un’alimentazione autonoma per l’armamento quale principale innovazione, il TIE/In sostituisce gradualmente il precedente modello, divenendo l’elemento-base della flotta.

 

TIE/rc

Caccia ricognitore, è dotato di un sofisticato sistema di sensori adatti alla perlustrazione e di mezzi di comunicazione a lungo raggio. Monta un solo cannone laser anteriore.

 

TIE/fc

Ricognitore d’appoggio per i sistemi di mira. Munito di comunicatori anti-disturbo e dispositivi laser per l’individuazione del bersaglio, avvicinando l’obiettivo fornisce alla nave madre i precisi dati di puntamento per il bombardamento navale a lungo raggio, sia spaziale che al suolo. In seguito all’introduzione dei bombardieri TIE, ne supporta gli attacchi mirati.

TIE/gt

Lo sforzo bellico per contrastare la Ribellione rende necessario un caccia specificamente adatto alle missioni a lungo raggio, al bombardamento ed al supporto degli attacchi al suolo. Ciò induce ad apportare alcune modifiche al TIE base con un allungamento dello scafo dietro la cabina sferica, per contenere un più pesante armamento e nuovi sistemi di mira, mentre i pannelli laterali sono "piegati" verso l’interno a conferire una linea più compatta.

Lo speciale caccia personale pilotato da Darth Vader durante la battaglia di Yavin riassumeva molte di queste innovazioni.

Bombardiere TIE

Sostituisce rapidamente il TIE/gt, rientrando nella categoria di bombardiere leggero piuttosto che in quella di caccia. Lungo 7,8 m., ha una struttura "ad ali piegate" e con un due scafi paralleli che risolvono i precedenti problemi di carico, riservando il vano destro alla cabina di pilotaggio con la strumentazione ed il sinistro agli armamenti pesanti. Munito di due cannoni laser anteriori binati, trasporta un armamento standard di 16 missili a concussione ma può altresì munirsi di detonatori termici a caduta, bombe protoniche e mine spaziali. L’utilizzo del bombardiere consente alla flotta imperiale attacchi "chirurgici" mirati su particolari obiettivi, o laddove si vogliano evitare gli effetti eccessivamente devastanti di un bombardamento navale.

 

Intercettore TIE

L’ultima generazione di caccia. Misura 6,6 m. in lunghezza, i pannelli ad ali piegate sono ampi a maggior supporto dei motori ed allungati in avanti, ma resi in forma appuntita ed aerodinamica per non intralciare la visibilità diretta del pilota. Montati alle loro estremità, quattro cannoni in direzione di volo si aggiungono al laser binato sullo scafo, mentre nuovi sistemi di puntamento e di tiro ne accentuano precisione e intensità di fuoco. I motori ionici sono più grandi e sviluppano una velocità maggiore rispetto ai comuni TIE, un innovativo sistema di proiezione per la propulsione a getto di particelle permette poi di regolare singolarmente i deflettori di flusso gemelli, i quali consentono un arco di virata ancora più stretto, bilanciandosi reciprocamente in fase di manovra. La diffusione dell’intercettore è rimasta limitata, e sino allo scontro finale di Endor la flotta imperiale non è mai riuscita ad impiegarlo su vasta scala.

 

Le Guarnigioni Imperiali

Il maggior numero di caccia TIE è impiegato a presidio delle guarnigioni imperiali. Alcune astronavi Star Destroyer di classe Imperiale possono addirittura trasportare complete basi prefabbricate da installare in breve tempo a terra, le quali impiegano una volta operative un personale di circa 2200 unità, una truppa di 800 assaltatori e una dotazione-tipo comprendente, oltre a camminatori e veicoli vari, una flottiglia di 40 TIE.

 

La Flotta della Marina

I grandi Star Destroyer di tipo Imperiale imbarcano un’intera formazione di 72 TIE, mentre gli Star Destroyer della precedente classe Victory, di minori dimensioni (900 m. contro i 1600 degli Imperiali), ne trasportano due sole squadriglie da 12.

Una formazione comprende per definizione gli stessi TIE, l’equipaggiamento, i piloti e il personale di supporto al completo, tutti a rapporto di un proprio comandante con una catena gerarchica autonoma rispetto al resto dell’equipaggio dello Star Destroyer. Il comandante della formazione risponde direttamente al capitano della nave.

La formazione comprende sei squadriglie. Nel periodo della battaglia alla luna di Endor la composizione standard di TIE in una formazione prevede una squadriglia di intercettori, una di bombardieri e quattro squadriglie di caccia, una delle quali da ricognizione.

Ogni squadriglia è formata da tre stormi di quattro TIE ciascuno, le unità tattiche più comunemente adoperate. Uno o due stormi in una squadriglia di caccia si compone di TIE/fc, a supporto dei bombardieri o delle forze d’attacco.

Lo stormo è a sua volta suddiviso in due elementi. L’elemento rappresenta l’unità tattica di base, componendosi di un capo e di un gregario che ne segue gli ordini.

I piloti dei caccia TIE sono tenuti in alta considerazione per la loro abilità, ed esiste una certa sana rivalità fra quelli di stanza in guarnigione e coloro che prestano servizio sulle astronavi della flotta.

Caccia Sperimentali con caratteristiche non conosciute:

 

TIE ADVANCED

TIE DEFENDER

 

Andrea Bonazzi